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Cosa vedere in Uzbekistan
Ufficialmente Repubblica dell’Uzbekistan, chiamata in italiano Usbechia, senza sbocchi sul mare, è uno stato dell’Asia centrale, già parte dell’Unione Sovietica. Confina a sud con l’Afghanistan e il Turkmenistan, a ovest e nord con il Kazakistan e ad est con il Kirghizistan e il Tagikistan. Le sue origini risalgono prima della conquista di Alessandro Magno. Nel Medioevo compare l’elemento turo con la potenza garaganide, per poi venir soppiantata nel XIII secolo dai mongoli. Depradata e distrutta da Gengis Khan, verrà regnata dalla figura di Tamerlano. Solo dal XVI, con la dinastia mongola degli Shaybanidi il paese comincia a chiamarsi Uzbekstan, spostando la capitale da Samarcanda a Bukhara. Nel periodo del “Grande Gioco”, confronto geopolitico tra Impero russo e britannico nel 1907 fa parte della convenzione anglo-russa. Nel 1917 l’Uzbekistan entrò a far parte dell’Unione Sovietica fino a rendersi indipendenti, seppur riluttanti, nel 1991
Se si parla di Uzbekistan impossibile non visitare Samarcanda. Conquistata da Alessandro Magno, distrutta da Gengis Khan e ricostruita splendidamente da Tamerlano e dalla dinastia dei Timuridi, è stata per secoli il centro della capitale culturale della Via della Seta.
Simbolo della città, l’antico centro, Registan Square, tradotto in il “luogo sabbioso”.
Inizialmente prima delle invasioni mongole era teatro di importanti scambi commerciali e successivamente nella prima metà del 1400 sede di un centro politico, religioso e culturale. Famosissima per la Grande Madras, costruita in quegli anni, diventata l’università più importante di tutta la regione. Qui si possono ammirare le celle dove gli studenti apprendevano e dormivano. Addirittura il sovrano Ulugbek, preferendo la cultura alle guerre, dava lezioni di astronomia e matematica, concedendo libero accesso anche alle donne.
Salendo in alto sul minareto si può osservare la città dall’alto circondato dal turchese dei palazzi vicini.
Il consiglio è di andare nelle prime ore dell’alba per assaporare a pieno quest’esperienza. Da non perdere anche il complesso del “Re vivente”, lo Shai – i – Zindah. La leggenda narra che il cugino di Maometto, Kusam Ibn Abbas, nel 676, diffondendo l’islamismo fu ferito a morte dai locali e si rifugiò nel pozzo.
La storia narra che sia ancora vivo, in quanto ai tempi della distruzione di Gengis Khan, un soldato che andò a controllare il pozzo ne uscì cieco.
Un pozzo antico facente parte di un complesso costruito più di 900 anni fa, circondato da una ventina di monumenti costruiti in una via medievale utilizzata per l’adorazione delle tombe.
Tra questi il mausoleo del profeta Kusam Ibn Abbas. In questo caso la visita è consigliata al tramonto, rendendo l’atmosfera mistica.
Un altro importante Mausoleo è Gur Emir “La tomba del comandante” dove riposano Tamerlano e i suoi figli e nipoti.
Costruito dallo stesso Tamerlano prima del 1400, è il mausoleo più ricco di ornamenti, decorato con i girih e mugarnas dorate sui marmi, geometrie tipiche dell’arte islamica, presenti nella sala dove giacciono i sarcofagi.
La Moschea di Bibi-Khanym “La moglie più vecchia”, voluta secondo la leggenda dalla prima moglie di Tamerlano (da qui il nome) mentre il marito era in guerra nelle Indie. La storia dice che un architetto, innamoratosi della regina, pretese un bacio, ricattandola di non finire il progetto.
La regina cercò di rifiutare, ma alla fine acconsentì con un bacio sulla guancia, dato con tanta passione da lasciare un segno color cremisi. Tamerlano, dopo aver scoperto il tradimento, provò a cacciare la regina, ma lei ordinò ai suoi schiavi di prendere tra i suoi averi anche il re, in quanto era il suo bene più prezioso.
Davanti a una prova d’amore così grande, Tamerlano la perdonò. Questa moschea rimane tutt’oggi la più grande di tutta l’Asia.
Capitale dell’Uzbekistan, Tashkent è definita la città più verde al mondo. Accanto al caotico traffico cittadino è circondata da parchi e giardini in ogni angolo.
Se non avete molto tempo e volete visitare un solo parco di sicuro non può mancare una visita al Alisher Navoi National Park, il parco dedicato alle vittime della repressione. All’ingresso un grande Mausoleo con la sua cupola turchina, con la statua del poeta Alisher Navoi.
Intorno al parco rimarrete incantati dai giardini ben curati, circondati da corsi d’acqua e laghi. All’interno sono presenti il palazzo del Parlamento Uzbeko, la Madrasa Abulkasym del XVI secolo, che ospita il museo delle Arti Applicate tradizionali, e il Museo dedicato alle vittime della Repressione politica durante gli anni del dominio sovietico.
Vicino al parco ammirate la Tashkent TV Tower, che con i suoi 375 metri di altezza è la più alta di tutta l’Asia Centrale. Se avete tempo potete salire sino a 97 metri d’altezza con velocissimi ascensori dove oltre ad un bar e ristorante troverete l’Observation Deck per poter ammirare la città dall’alto, ancor più incredibilmente bella se si decide di farlo al tramonto.
Nel cuore della città vecchia, troverete il Chorsu Bazaar, il mercato più vecchio e frequentato della città. Un ambiente straordinariamente colorato e frenetico dove potete acquistare marmellate, miele, pane fresco e kaymak, un formaggio delicato ma ben sostanzioso tipico della zona. Sempre nella parte vecchia, sorge la Barak-khan Madrasah, costruzione del 1532.
Di fronte un museo dove un tempo era presente la scuola coranica di Mui-Mubarak, accoglie dal 2007 le 353 pergamene dell’antico Corano del Califfo Osman. In una piccola piazza della città ammirate la statua dell’Emiro Tamerlano, comandante del XV secolo che si portò a capo dell’Impero Timuride, avendo unificato gran parte dell’Asia, sconfinando territori che andavano al di fuori degli “Stan”.
Eroe nazionale della patria, pregato con venerazione dalla popolazione. A pochi passi dalla Piazza di Timur sorge un hotel imponente tipico del regno sovietico, talmente maestoso da aver preso il nome di Hotel Uzbekistan.
In questa zona impossibile non fare una passeggiata in una delle strade più pittoresche e frequentate della città, la Broadway Street, conosciuta anche come “Arbat” denominata così in molti luoghi dominati dalla Russia in ricordo di uno dei quartieri dello shopping di Mosca.
Qui potrete trovare, ritrattisti, artisti di strada, gelaterie e mercatini delle pulci. Un luogo ideale anche per il dopo cena quando si accende di luci e colori. Spostandovi di luogo in luogo non dimenticate di prendere la Metropolitana di Tashkent. Chandelier, targhe commemorative, pareti e marmo scuro fanno da padroni in queste elegantissimi e pulitissime stazioni. Tra le più belle la stazione Alisher Navoi.
Un detto tradizionale Uzbeko dice: “Samarcanda è la meraviglia della terra, ma Bukhara è la meraviglia dello spirito”. Capitale nel IX Secolo, definita “la sacra” e “la nobile”, offre la possibilità di visitare 140 edifici di inestimabile valore artistico, da essere tutti catalogati come Patrimonio dell’Unesco.
Questa città è molto comoda da girare a piedi. Il punto più comodo per iniziare la visita della città è la piazza Lyabi-Hauz. Ricca di caffè e negozi, circondata da alberi di gelso molto antichi, Lyabi-Ha uz viene tradotta come “attorno alla vasca”, proprio per la fontana posta al centro della piazza, un tempo unica fonte idrica della città.
Su un lato della piazza si affaccia la Madrasa Nadir Divan-Begi, nata come un caravanserraglio, ma erroneamente scambiata per una Madrasa dall’Emiro, cambiò uso di destinazione.
Tra le particolarità le decorazioni del timpano, due simurgh (uccelli) che portano entrambi tra gli artigli di un maiale, volando verso un sole dal volto umano.
Nella tradizione islamica, i due uccelli rappresentano l’accesso alla conoscenza suprema consacrata dal sole, mentre i maiali vengono allontanati per purificare la terra.
Attraversando la Piazza troviamo la statua di Hoja Nasruddin a dorso di un asino. Questo personaggio, una sorta di barzellettiere che con storie sarcastiche, ma con un insegnamento di morale finale, è conosciuto anche in Afghanistan, Iran e Turchia.
Superato il quartiere ebraico, si prosegue facendo un giro da una serie di bazar coperti sormontati da cupole: I Toks. Vicino ai bazar si trova anche la più antica moschea della città, Maghogh -i- Atari, oggi convertita in un museo di tappeti e la Madrasa di Ulug Beg e la Madrasa di Aziz Khan.
La prima, la più antica dell’Asia centrale, costruita dallo stesso Ulug Beg, astronomo dei tempi, simboleggia internamente e sulla facciata le sue passioni, ovvero le stelle ed iscrizioni sacre che incitano allo studio e alle nuove conoscenze.
La seconda Madrasa fatta da Aziz Khan non ha subito nessun restauro dalla sua creazione nel 1652. La particolarità, oltre alle volte intagliate con elaborate muqarnas, è la sala della preghiera dove Aziz Khan fece rappresentare il suo volto, andando contro alle regole islamiche che proibiscono questa rappresentazione.
Proseguendo troviamo il Minareto Kalon, risalente al 1127, punto di riferimento utilizzato come faro per i carovanieri, vista la sua altezza di 48 metri.
Talmente scenografico, addirittura fonte di risparmio dalla distruzione di Gengis Khan. Non andò così bene alla Moschea Kalon, che poteva ospitare fino a 12.000 fedeli, ricostruita nel 1500 dopo la distruzione.
Di fronte la Madrasa di Mir-i-Arab, non visitabile in quanto ancora attiva. Fuori dal centro, muovendosi con i mezzi si può visitare la Fortezza dell’Ark, la Moschea Bolo Hauz, il Mausoleo di Ismail Samani, risalente all’anno 905 che nonostante la semplicità incarna una forte simbologia, e Chor Minor ovvero una struttura con 4 torri che ricordano i minareti, prendendo l’insolito nome di “Sedia rovesciata”.
Il primo sito uzbeko, nominato Patrimonio dell’umanità, Khiva dopo un grande processo di restauro durante il periodo sovietico, ha trasformato la città in un vero e proprio museo all’aperto, rendendola unica nell’Asia Centrale per integrità e perfezione architettonica.
La piccola città si divide in 2 parti. Quella moderna ed esterna, Dishan Qala, e la parte interna racchiusa dalle mura con 4 porte di ingresso, antica e ricca di monumenti. Già solo le mura, alte più di 8 metri sono un’attrazione da poter ammirare.
La piccola città, visitabile tranquillamente a piedi, con ingresso Ovest visiterete la Madrasa Amin Khan, la più grande ed oggi adibita ad hotel. A fianco il Minareto Kalta Minor, alto 26 metri a causa della morte del suo committente, doveva essere il minareto più alto al mondo alto 90 metri.
I colori del verde e del turchese, presenti in tutto il paese, a seconda delle ore del giorno, creano giochi di luce descrivibili solo vedendoli. Di fronte alla piazza, la Fortezza Kunya Ark, un tempo residenza dei regnanti.
Al tramonto suggestiva la vista salendo in cima al Bastione Ak Sheik Bobo per ammirare un panorama senza tempo. Proseguendo troviamo la Moschea Juma, anche detta Moschea del Venerdì. Fiore all’occhiello sono le oltre 200 colonne di legno che sorreggono il soffitto.
Il Mausoleo di Pakhlavan Mahmood è definito il mausoleo più bello di tutta la città e non possiamo che darne ragione. Al suo esterno la mastodontica cupola color smeraldo e al suo interno, un tripudio di maioliche blu, interamente in stile persiano. Dedicato al santo guerriero dell’Islam e successivamente patrono della città, viene paragonato al nostro San Giorgio. Da non perdere anche l’Harem di Palazzo Tash Kaul e l’altissimo Minareto Islam Khodjia, visibile in ogni angolo della città.
Shahrisabz: Città natale di Tamerlano, distrutta dall’emiro di Bukhara per un capriccio. L’attrazione principale è il Mausoleo di Dorussiadat, con la cripta di Tamerlano, in quanto il sovrano aveva ordinato di farsi seppellire, ma essendo morto troppo distante fu seppellito a Samarcanda. La sua statua imponente è simbolo di tutto il paese. Al suo interno potrete visitare anche la Moschea Hazrat-i- Imam e la Tomba di Jehangir, figlio di Tamerlano.
Capitale del Karakalpakstan con il suo interessantissimo Museo Savitsky, che conserva le opere salvate durante la dittatura sovietica. A pochi chilometri da Nukus, il sito archeologico di Mizdakahan, risalente al IV secolo a.C., ma distrutta da Tamerlano, ci appare oggi un magnifico scenario di antiche tombe ed edifici.
Città fortezza voluta da Alessandro Magno nel 327 a.C., sorge in un oasi nel Deserto di Kizillikum. All’interno delle mura l’antica fortezza macedone. Qui il tempo si è fermato, in quanto pochi ma ospitali contadini conducono una vita rurale utilizzando ancora parte dell’antico acquedotto sotterraneo costruito da Alessandro Magno.
Conosciuta anche come il “grande orto”, grazie al paesaggio fatto di valli estremamente fertili che potete ammirare da strade panoramiche, tra cui la Via dei Meloni e del Cotone. Il centro città, circondato dai suoi eleganti edifici color pastello, costruiti in epoca zarista. Le città vicine Margilan e Andijan vi faranno respirare le antiche tradizioni locali. Dalle preziosissime stoffe, ikat e suzani, e i suoi laboratori di ceramica alla scoperta del coltello uzbeco, il pichok.
Nella parte settentrionale del paese, in pieno deserto, sorge questo lago dalle acque turchesi. Qui, per vivere un’esperienza indimenticabile potete decidere di fare un’escursione a cammello e passare una notte in una Yurta, la tipica tenda dei popoli nomadi dell’Asia Centrale.
Se si opta per un tour dell’Uzbekistan, il miglior modo è un viaggio organizzato. Diversamente la possibilità è di spostarsi con autobus, ma attenzione perché i viaggi sono molto lunghi, altrimenti con voli interni. All’interno delle città troverete taxi e mezzi pubblici, anche se per la maggior parte dei posti il miglior modo è camminando.
Essendo un paese Islamico, è consigliabile coprirsi, soprattutto per le donne. In generale il consiglio è di utilizzare vestiti e scarpe comode. Seppur un paese ospitale, almeno nelle zone turistiche, il rispetto per la cultura e la religione sono al primo posto per questo popolo
Si tratta di un clima continentale arido nelle zone aride, e seppur continentale, più freddo e piovoso nelle zone montane. L’inverno è freddo, soprattutto nelle zone più a nord, arrivando a temperature sotto i – 5 gradi fino e fino a 5 gradi nelle zone più a sud. L’estate è calda con punte massime anche di quasi 40 gradi nelle zone aride.
POPOLAZIONE: 32,96 MILIONI
SUPERFICIE: 448.978 KM QUADRATI
LINGUA PRINCIPALE: LINGUA UZBECA
SECONDA LINGUA PIU’ POPOLARE: RUSSO, INGLESE
MONETA: SOM UZBEKO (1 SOM UZBEKO = 0,082 EURO)
PREFISSO TELEFONO: +998
DOCUMENTI: PASSAPORTO CON VALIDITA’ ALMENO DI 6 MESI, TIMBRO APOSTILLE
Fonte video: Welcome to Uzbekistan! HD di Dilshod Akbarov
Tour del vino in Uzbekistan Tour del vino in Uzbekistan : La posizione geografica, le condizioni climatiche favorevoli e una vasta area di terre irrigate fertili hanno dato lo sviluppo dell'industria del vino e la viticoltura …
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